Io, sono io.

Hai visto? Ricominciare non è poi così male! È come avere un foglio bianco tutto da colorare. Sai cosa devi fare con tutte quelle etichette che i grandi ti avevano appiccicato addosso? Levatele dalla spalle, sono solo polvere. Aspetta, fammi soffiare forte. Ecco, guarda, è andata via. Ora sei di nuovo libero di essere te stesso. Ti puoi reinventare. Le parole hanno un potere te ne sei accorto? Come ti fai chiamare a scuola? Hai scelto il tuo nome. Pieno, forte, rotondo, chiaro. Quello registrato all’anagrafe. Basta soprannomi.

Tu non vuoi essere “parte di te” ma completamente te stesso. “Non voglio essere trattato come quello strano”. Eccola qui bambini, una vita “normale”. In cui sentirvi amati e accolti e accettati per come siete. In cui imparare che le difficoltà si affrontano insieme e che meritate di crescere in mezzo ai sorrisi. Sei molto sensibile alle parole. Come se potessero ancora farti male. Note sul diario delle pareti del cuore. Come se potessero rinchiuderti di nuovo in una gabbia in cui non ti senti abbastanza. Allora io sto attenta. Scelgo bene come dirti quello che penso. Parole che spalancano porte. Ci provo. Mi faccio grande per te. Tengo a bada le emozioni per dimostrarti con i fatti ciò che ti ho trasmesso guardandoti negli occhi. Vogliamo che tu stia bene ma siamo grandi e forti e possiamo ascoltarti se qualcosa non va. Possiamo aiutarti se hai bisogno di aiuto. Vieni qui. Le vedi le mie braccia? Sono tornate forti. Possiamo sopportare le tue sofferenze perché siamo adulti e tu sei il nostro bambino. Buona nuova vita allora. A tutti gli esseri umani che stanno ricominciando da capo. A chiunque oggi abbia la possibilità di ridisegnare se stesso. Creando uno spazio in cui sentirsi libero di esistere. In cui poter esprimere le proprie potenzialità. Senza etichette. Senza pregiudizi. In mezzo ad adulti grandi e risolti abbastanza da far passare la paura. “Che bella questa vita mamma”. Ok. Ora, va tutto bene. 

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