L’ultimo incontro di letture si è svolto all’insegna della leggerezza. Sarà merito del Natale che si avvicina, sarà che è stato un periodo pesante, avevo bisogno di togliermi qualche pensiero di dosso e di esorcizzare tutto con qualche risata. Ho scelto i libri guidata da un desiderio: essere liberi di sentirci un po’ come ci pare. Vale tutto. Anche quelle emozioni un po’ scomode, un po’ fetide che ci rendono a volte mostri, ingenui o con il cervello “in pappa”.
PAPPAMOLLA di Stephanie Blake.
Il libro perfetto per mia figlia che a due anni si è vista arrivare un fratellino e si è ritrovata con la vita ribaltata. In questo lungo anno difficile (per lei, per me, per tutti) ho imparato che ridere è la migliore medicina per un bimbo geloso. Dare un nome diverso al fratellino lo trasforma da mostro in “creatura innocua in quanto divertente”. Non funziona sempre ma spesso. In questo libro coloratissimo e “umanissimo” arriva un piccolo coniglietto a turbare la serenità di suo fratello maggiore Simone. “Pappamolla”. Lo chiama così Simone questo bebè che proprio non se ne vuole tornare da dove è venuto. Questa parola “Pappamolla” ai bambini piace tantissimo. Mia figlia da quando l’abbiamo letto insieme gira per casa chiamando suo fratello Pappamolla e ride. E se ride lei ride anche lui e spero che come i due coniglietti del libro anche i miei arriveranno prima o poi a scoprire che insieme, la vita è più facile.
IL MOSTRO ROSA Olga De Dios e M. Amerighi.
Questo libro affronta il tema della diversità. Parla di quei mondi tristi senza colori. Mondi con case tutte uguali, persone tutte uguali e cieli grigi sempre grigi. E poi parla di quei mondi in cui invece il tempo cambia ogni giorno e le persone sono tutte diverse una dall’altra. Mondi in cui ci si diverte, ci si abbraccia, si salta e si canta. Mondi in cui ognuno è libero di “abitare” lo spazio come preferisce, creando una casa a propria immagine e somiglianza. Case tutte diverse, tutte colorate, una vicina all’altra per non sentirsi mai soli, mai fuori luogo e sempre intonati. Un libro per tutti perché siamo tutti un po’ mostri nella nostra unicità. E per ognuno di noi c’è un posto nel mondo.
UFFF… di Claude K. Dubois
Che noia. Che noia sta noia. Quel sentimento che a volte ci prende e ci rende apatici, molli, invertebrati, pigri come bradipi. Che fastidio questa noia che rende tutto piatto e poco invitante. Ma a volte basta poco. Anzi pochissimo. A volte basta un “prot” per trasformare una giornata noiosissima in puro divertimento. Mi piace questo libro. Così semplice, così vero. Che racconta di due uccellini che sprofondano nell’apatia perché il papà li ha privati del giochetto elettronico. Pigri irremovibili Nuki e Tati. Questi due fratellini che ritrovano la loro vitalità grazie a una puzzetta. E cosa c’è di più vitale di una puzzetta?
CENERENTOLA E LA SCARPETTA DI PELO di Raphaëlle Barbanègre.
Cenerentola. Ma non la solita cenerentola tutta romanticismi e passerotti. Una cenerentola che sì, sogna come le altre il principe azzurro ma si scontra con una realtà che è decisamente meno “favolosa” di quelle che vediamo nelle pubblicità. La fata madrina è una fashion blogger dai dubbi gusti. La carrozza è una rapa. Le scarpe invece di essere di cristallo sono di pelo. Eppure dicono tutti che siano all’ultima moda. Il castello sembra buttato lì e le prove di ballo sono a dir poco, mortificanti. Ma soprattutto il principe ha l’alitosi. Un principe con l’alitosi? Per carità. Che se ne fa Cenerentola di tutto questo? Niente. Meglio sola ma felice, magari realizzata con un bel lavoro a renderla appagata. E visse felice e contenta.
DEVI PORTARE UN CAPPELLO di Simon Philip e Kate Hindley.
Una festa a tema, una catena infinita di regole, una fila di personaggi buffi e surreali e un errore alla base di tutto. Sono questi gli ingredienti di questo libro che piace proprio per il suo essere così logico e allo stesso tempo senza senso. Elefanti col tutù, Tassi che “ovviamente” suonano il pianoforte. Portieri rigidi e soprattutto un numero civico sbagliato. Ed è così la vita, a volte una piccola svista può essere l’inizio di una infinita catena di strampalate vicissitudini. Per questo è così bella. Per questo viene voglia di raccontarla.
Il prossimo incontro di letture sarà il 20 dicembre. Letture rigorosamente Natalizie e spumeggianti. Dalle 16.30 presso Mipiacebio.