Ti amo e non ti gestico.

Gennaio. Maestro di vita. Un vecchio saggio. Vecchio perché mi è parso infinito. I libri sono rimasti sul comodino. C’è stata la febbre, ci sono stati i mal di pancia. Tantissimi mal di pancia. E poi c’è stata la grande lezione. Mia figlia, tre anni e mezzo ha avuto un momento di difficoltà. Niente di grave. Un crollo delle difese che sta causando una catena infinita di influenze. Risultato: per la prima volta da quando è nata la vedo senza forze, inappetente, demotivata. Sono andata letteralmente in tilt. Le cose non vanno come vorrei e l’ansia mi ha frullato il cervello. Non Mangia! Dorme sempre! Non va alla materna!  Dopo averci sbattuto la testa per giorni ho finalmente capito. Amare non significa gestire. Io questo mese ho perso l’equilibrio perché non ho potuto risolvere i problemi di mia figlia. Non li ho potuti gestire. E SCIAF. Che schiaffo in faccia! Che doccia fredda questo gennaio. Sono lucida come non lo ero da anni. Non posso proteggerla dalle difficoltà perché fanno parte della vita. E lo sapevo già ma un conto è dire e un conto è fare. E il 2018, l’abbiamo capito, è l’anno del fare. Per cui mi rimbocco le maniche. Respiro forte e formulo le mie promesse.

Ti lascerò scegliere il momento giusto.

Ti aiuterò se me lo chiedi altrimenti pensaci tu.

Ti aiuterò ad apparecchiare ma non ti apparecchierò più.

Aspetterò che tu mi chieda quello che ti piace.

Ti accoglierò, serena, se vorrai fare un passo indietro.

Non ti anticiperò più, ti lascerò il tempo di esprimerti.

Non ti dirò più sempre bravissima per farti capire che non ho aspettative.

Non ti sovrasterò più per il timore che la pioggia ti bagni.

 Ti starò accanto nella tempesta.

Penserò di più a me stessa.

Ti amerò sempre, ma non ti gestirò più.

 

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Le letture e le recensioni torneranno coloratissime, a carnevale.

 

Buon Natale in ritardo di 25 giorni.

Con un ritardo spaventoso pubblico le recensioni delle mie letture di Natale. Meglio tardi che mai? Non lo so. Diciamo che serviranno per il prossimo dicembre. L’anno è iniziato all’insegna dell’influenza. Tantissimi nuovi progetti che richiedono molte energie e le energie che a tradimento se ne vanno. Raggiungo il limite, la corda si spezza e mi prendo il tempo per ricucirla. I bambini sentono il mio calo, non se ne capacitano e la conseguenza è che mi si attaccano al collo come due palline di Natale che si rifiutano di andare in cantina. Per stemperare le tensioni in questi giorni l’unica medicina sono ancora una volta i libri. Nel culmine dei capricci, delle discussioni, dei mamma mamma, dei voglio voglio e dei mio mio, come un arbitro fermo il gioco e li metto in pausa. Tutti sul divano! A quel punto dopo aver asciugato un moccio e una lacrima li stringo a me. Uno da una parte e uno dall’altra. Prendo un libro e mi metto a leggere. Ed ecco che gli animi si placano, il tempo rallenta insieme al loro respiro. Sarà la mia voce mentre leggo, sarà il fatto di stare vicini, stretti insieme, saranno le storie che li distraggono dalle piccole difficoltà ma ritorna il sorriso, la calma, la serenità.

Un libro può, questo ed altro. Un augurio per il nuovo anno: ritrovare il tempo per leggere per noi stessi. Per ritrovare quel luogo perduto in cui risiede la nostra essenza.

RECENSIONI DI NATALE. 

Ultimo incontro dell’anno. La conclusione di un piccolo percorso che mi ha regalato tante soddisfazioni. I bimbi urlavano “ancora ancora!” appena finivo di raccontare una storia. Il mio regalo di Natale più bello. Ed eravamo tutti rilassati e allegri. Mi sono lasciata trasportare dalla loro leggerezza e dalla voglia di lasciarsi sorprendere. Mi accorgo di essere cresciuta nel corso dei 4 incontri. Me lo dicono i bimbi che mi stanno intorno e mi salgono sulle gambe per ascoltare meglio. Me lo dico io che mi diverto sempre di più. I libri sono potentissimi. Ci tengono vicini. Ci aiutano a interpretare meglio la realtà e a capire che esistono tante possibilità. Che il mondo è largo, lungo, multiforme. Che non siamo tutti uguali e che siamo tutti giusti.

Papà decoriamo l’albero di Natale? Di Mireille d’Allancé.

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Una storia sulle tradizioni. Sul piacere di preparare il Natale. Sulla voglia di crescere, di diventare autonomi e sui limiti contro i quali impariamo a scontrarci. Una storia che racconta il rapporto tra papà e figlio. Un piccolo orso che vuole fare, un papà che non lo lascia fare, concentrato sul risultato più che sul percorso. Un punto di incontro che li avvicina facendoli diventare una cosa sola. E insieme il Natale è più bello, più luminoso, come la stella che splende sulla cima di un albero.

Bastoncino di julia Donaldson e Axel Sheffler.

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Un bastoncino viene portato via dal suo albero. Non un semplice bastoncino. L’egregio Signor Bastoncino. Marito e padre di famiglia che a causa di una catena di imprevedibili avventure si allontana inesorabilmente da casa. Una favola in rime che atterra su Babbo Natale. Una storia sulla magia del Natale capace di riavvicinare i cuori e annullare le distanze. Mentre leggevo i bambini mi guardavano con gli occhi grandi. Ipnotizzati dalle incredibili avventure di un protagonista un po’ sfortunato e dal suo grande riscatto finale.

La storia di Lupo che non amava il Natale di Orianne Lallemand e Éléonore Thuillier.

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Cosa si nasconde dietro a un cuore cinico? Spesso una mancata festa. È quello che succede a Lupo che odia con tutto se stesso il Natale perché gli è sempre stato negato. Ma tutto cambia, il giorno in cui i suoi amici lo coinvolgono nella grande magia dei preparativi. Riuscirà Babbo Natale a conquistare il cuore di Lupo? Ai bambini la scoperta.

Gli incontri di lettura ricominceranno a febbraio. Sempre da Mipiacebio ma non solo. Da gennaio abbiamo un nuovo spazio, si chiama yogaroom108.it. Una stanza, un’associazione per permettere ad adulti e bambini di trovare un angolo di vita migliore.

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