Quando Luna mise i piedi per terra.

di Anna Ponti – Illustrazioni Martina Guidi
TAVOLA_01_COLORE
Luna non riusciva a stare con i piedi per terra. La vedevi sempre sospesa a qualche metro dal pavimento e in balia degli eventi. Bastava una folata di vento per spostarla a sinistra e un colpo di tosse per spingerla a destra. Non parliamo di quando si ritrovava per sbaglio in mezzo a una lite. In quel caso era tutto uno sobbalzo e uno scossone di qua e di là. C’erano sicuramente anche dei vantaggi nel non avere mai i piedi per terra. Ad esempio Luna poteva guardare il mondo dall’alto e il sole da vicino. Poteva lasciarsi cullare dalla tiepida aria estiva e sfiorare l’erba spinta verso il basso dalla pioggia. Poteva contare i gatti sui tetti e solleticare con i piedi le punte degli alberi.
TAVOLA_02_COLORE
Un giorno, la primavera era appena iniziata e Luna si trovava sospesa ad almeno 10 metri da terra. All’improvviso il cielo cominciò a rannuvolarsi e l’atmosfera si fece sempre più elettrica. Un forte temporale era in arrivo.

“Devo trovare al più presto un albero o un lampione a cui aggrapparmi!”.

Tropo tardi. Un violentissimo tuono illuminò il cielo e immediatamente iniziò a piovere così forte che Luna non riuscì più a vedere oltre la punta del suo naso. Un vento potente la travolse e iniziò a farla ruotare fortissimo. Era come essere all’interno di una centrifuga. Poi tutto iniziò a rallentare. Il vento si fece sempre più debole fino a cessare e con esso anche Luna si fermò e, guardandosi intorno spaesata, si chiese:

“Dove sono finita?”.

TAVOLA_03_COLORE
Intorno a lei un’infinità di meravigliose luci e un profondo, intenso silenzio che avvolgeva tutto quanto. Il temporale l’aveva fatta uscire dall’atmosfera terrestre e ora si trovava nello spazio circondata da una miriade di stelle. Lassù, si sentiva ancora più leggera del solito e la terra vista da lì era ancora più bella. Le sembrava di poter sentire il vociare della gente. Le risate, le grida, i sogni, i desideri. Luna sospirò e in assenza di forza di gravità, andò a sbattere contro una stella che, con una delle sue estremità, la punse.

“Ahia!”.

Luna iniziò a sanguinare.

TAVOLA_04_COLORE
E ad ogni calda goccia di sangue che perdeva, il suo corpo scendeva di qualche metro verso la terra. Oltrepassò l’ozono, sfioro i grattacieli, accarezzò gli alberi, superò i balconi, passò oltre le finestre e quando smise di sanguinare Luna appoggiò i piedi per terra. Fu come rinascere. Fu come respirare per la prima volta. Si sentiva forte, radicata profondamente al centro del mondo. Si sentiva più alta, più grande, più intensa, più donna.
Si sentiva una Luna nuova.
TAVOLA_05_COLORE

FINE.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...