Nel paese dove il sole non tramonta mai, viveva una bambina di nome Vera. Era nata nella giungla sotto le ali di enormi pappagalli colorati. Sua mamma e suo papà si erano trasferiti lì poco prima che lei nascesse. Era cresciuta mangiando cocchi ed era diventata grande giocando a nascondino con i colibrì. Ogni sera si addormentava felice ascoltando il canto di minuscole rane.
Una sera d’estate, Vera si era appisolata in riva al mare sotto una giovane palma. Non c’era un filo d’aria e l’acqua era un manto di velluto. All’improvviso qualcosa turbò quella notte tropicale. Le rane smisero di cantare e le stelle nel cielo decisero di cambiare bruscamente il loro corso. Un forte vento si alzò all’improvviso sollevando una immensa nuvola di sabbia che in un attimo, inesorabile, travolse Vera. Per un istante che le parve un’eternità le fu impossibile respirare. Poi il vento cessò e tutto parve ritornare come prima. Le rane ricominciarono a cantare e le stelle a brillare. Da quel momento però, Vera non riuscì più a dormire. Durante la tempesta, un granello di nostalgia le era finito dentro depositandosi al centro del suo cuore. Giorno dopo giorno, quel minuscolo sassolino aveva iniziato a pesare su di lei come un macigno impedendole di chiudere occhio.
Passarono i mesi. Vera continuava a non dormire. Non aveva più appetito e non aveva più voglia di giocare. Passava le giornate a pensare ai cocchi passati e alle partite a nascondino finite. Non riusciva più a godersi il presente.
Un giorno Vera era al centro della giungla e osservava le liane oscillare avanti e indietro. Le foglie verdi sussurravano una ninna nanna tra le sue ciglia.
Non devo dormire. Non devo dormire. Non devo dormire.
Lottava contro se stessa. Una stanchezza infinita le avvolgeva il cuore e i pensieri.
Se dormo tutto questo finirà.
All’improvviso una farfalla iniziò a volarle davanti agli occhi. Era la farfalla più incantevole che lei avesse mai visto. Aveva ali di seta, zampe d’argento e il suo volo era una dolcissima danza.
Non poteva fare a meno di guardarla. Seguendo i suoi movimenti leggeri la nostalgia senza che lei se ne accorgesse scivolò, come una cascata, dai suoi occhi. Finalmente Vera si addormentò.
Dormì profondamente. Dormì come non aveva mai dormito prima. E in quel sonno rivide tutto e tutti. Il sorriso di sua mamma, le gambe forti di suo papà, gli amici colibrì, le rane, i sapori, gli odori. Respirò l’intensità del sole e il fresco della sera.
Poi vide le stelle muoversi velocemente in un cielo senza limiti e subito dopo si ritrovò in un luogo che non aveva mai visto. Intorno a lei una coltre di neve bianca ricopriva tutto quanto. Un silenzio perfetto avvolgeva ogni cosa. Vera non aveva mai visto nulla di più bello.
In quel momento capì. Il tempo passa, le estati finiscono, i colori si trasformano.
Cambiano i posti in cui viviamo e le persone con cui camminiamo ma le occasioni per essere felici non finiscono mai. Ogni stagione, con le sue sfumature, ha la sua sorprendente magia.
Un leggero solletico disturbò quei pensieri. Al centro della sua mano c’era una bellissima farfalla. La osservò volare via, allontanarsi, una minuscola macchia di nostalgia in un mare di pace.
In quel momento si svegliò. Sua Madre le stava accarezzando i capelli.
Accanto a loro era appoggiata un’enorme valigia.
Svegliati tesoro, è ora di andare. Un nuovo paese ci aspetta.
Vera era pronta. Ora sapeva che quella non era la fine.
Era l’inizio di una nuova parte della sua vita.
Senza guardarsi indietro salì su una nave.
In tasca una rana e nel cuore una certezza.
Che bello! e poi quelle foto….
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Hai visto che belle!!! :*
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Bellissima!!!
Le foto sono meravigliose, come il racconto magico!
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