Accendevano la pila e si nascondevano sotto quella capanna di lenzuola e gambe. E giocavano alla vita facendo la lotta contro il sonno. Per lei era una grande avventura. Per lui una dolcissima tregua. E lei poteva anche immaginare il pericolo perché tanto c’era lui lì, pronto a salvarla. E così un ginocchio diventava uno scoglio su cui naufragare, le mani conigli e le bocche sbadigli. E la pancia faceva proprio rumore.
C’è qualcuno lì dentro?
C’è amore.
E poi un occhio si chiudeva e poi due. Una carezza sulla fronte, un bacino sul naso.
E allora lui spegneva la pila e le lenzuola tornavano letto.
Sogni d’oro piccina.
Buonanotte papà.
Ciao ti ho scoperta sulla community di mamma che blog! ti seguo volentieri! a presto! 🙂
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Grazie!!! A presto 🙂
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