L’estate fa.

Tic tic tic, bum bum bum, dleng dlegn dlegn, tu sei suono, il suono del tuo “esisto sono qui mi senti?”. Tu sei un sorriso che è una finestra aperta sul mondo, sui tuoi desideri, sulla tua sensibilità. “Un balcone mamma, non una finestra”. È vero. Un balcone, il tuo balcone da cui spiccare il volo. Swish, crash, smack, frr, le velocità della tua testolina, monti, smonti, vuoi vedere come sono fatte le cose, i pan di stelle rotti col cucchiaio la mattina, torri di pan di stelle, pan di stelle per tutta la vita mamma! E poi i baci i baci che ci dai che a volte ti prendi e a volte no, ora no che schifo. Un cielo terso, leggero, trasporta risate e poi all’improvviso un tuono che squarcia un po’ tutto intorno per poi placarsi in un abbraccio, in un sonno che ripara, in una certezza: quella di essere amato, completamente amato. Arrrrrrrr la tigre che ringhia. Non troppo però perché è una tigre cucciola che cerca sempre riparo tra le gambe di mamma e papà. “Mamma ti ricordi quando ero piccolo?”. Eri. Sì eri. Non sei più un cucciolo sei un bimbo pronto ad iniziare una nuova fase di vita. Splash il tuffo. Il tuffo del mio cuore che ti vede crescere. I tuoi tuffi bomba e poi pronti via ora delicati come farfalle. Tu sei il 21 giugno, il primo giorno d’estate. Sei la nostra estate. Con la sua luce, la sua leggerezza e tutti quei lampi improvvisi che illuminano le notti più buie. Tanti auguri bimbo nostro. Bimbo amato in tutte le tue rumorose sfumature. 

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